La
valutazione delle funzioni della memoria, riveste una particolare
importanza e complessità, infatti sarebbe più corretto parlare di
memorie. La memoria è importante in primo luogo perché ci permette
di definire il concetto di tempo. Chi siamo, chi eravamo e anche chi
saremo sono scenari possibili solo se la memoria ci sostiene.
Le
domande infantili sul “Chi sono”, “Da dove vengo”, poggiano proprio
su un esperienza presente ai genitori, ma non alla memoria del bambino,
almeno nei primi anni. Così anche nella senescenza, quello che resta
vivo nella memoria è il passato,é on perché l’anziano non abbia esperienza,
ma perché quella non viene più organizzata dal cervello dell’anziano,
in modo tale che possa essere correttamente recuperata alla memoria
come accade nel cervello del giovane.
La
memoria coinvolge sia gli aspetti di cui siamo coscienti, come le
esperienze e le conoscenze, ma anche degli aspetti di cui non siamo
consapevoli, ma su cui si fonda la maggiorparte del nostro funzionamento
di tutti i giorni. Ad esempio ci sostiene anche quando ci siamo dimenticati
degli episodi specifici di apprendimento:
come
l’impostazione di tutti i fonemi nel linguaggio orale,
come
il significato delle parole,
ma
anche le abilità procedurali per poter andare in bicicletta o mettere
la retromarcia nella nostra auto.