Centro di Neuropsicologia Clinica - Centro di Riabilitazione Neuropsicologica
MissionTeam ClientiAttività ClinicaTest ConoscereValutareRiabilitareDirittiRisorseContatti

 

Fino a prova contraria, la psicoterapia non toglie il disturbo: quando la psicoterapia non funziona?

La professione di psicologo è occupata dalla psicoterapia.

Come è possibile che una specialità abbia offuscato una professione?

Immaginate un ordine dei medici con una sola specializzazione in oculistica. Un bel giorno tutti i medici si occupano solo della salute degli occhi. Quando i clienti vanno dal medico per un mal di pancia o per le analisi del sangue, questi gli fa una visita oculistica. Anziché praticare la sua professione di medico, l'oculista esercita solo la sua specializzazione. Tanto è vero che moltissimi si tengono il mal di pancia (70%) oppure vanno a cercare una cura nelle medicine alternative (20%). Un parte della clientela invece (10%), che non si ricorda più cos'è la medicina, si convince che lo sguardo sia lo specchio della salute e continua ad andare dall'oculista per tutto. Similmente la gran parte degli psicologi si occupa solo della psicoterapia, riducendo forzosamente la domanda di cura dei clienti ad una sola, "la terapia della parola".

Il risultato è che la gran parte dei pazienti considera lo psicologo "una perdita di tempo" (70%), i rimanenti o prendono farmaci a vita (20%) o fanno psicoterapia a vita (10%). Nessuno cerca uno psicologo per la cura, perché tanto ormai sa che troverà uno psicoterapeuta, che gli domanderà "Mi spieghi perché è venuto qui". Tale domanda per qualsiasi persona sana di mente è il preludio a qualcosa di diverso dalla cura. Il medico infatti usa come interlocuzione la frase "Mi dica".

La psicologia, in Italia, più che una professione é diventata un aggettivo, il più abusato da chiunque: "Si tratta di un problema psicologico", "E' bloccata psicologicamente", "Ha influito nella decisione il fattore psicologico", a cui la risposta "Canta che ti passa" sembra il controcanto naturale. Tra psichiatra, psicoterapeuta, psicoanalista, lo psicologo non viene riconosciuto dagli utenti, é come i cavoli a merenda. Infatti molti si domandano cosa ci stia a fare visto che tutti gli altri fanno la cosa più importante: la psicoterapia.

In realtà lo psicologo toglie il disturbo, come il medico toglie la malattia, in quanto ambedue condividono lo stesso metodo scientifico, fondato sulla diagnosi e sulle prove empiriche.

La stessa cosa non può dirsi della psicoterapia, che fino a prova contraria non toglie il disturbo. In assenza di diagnosi non sappiamo nemmeno di cosa parliamo e senza prove empiriche di efficacia della terapia non sappiamo nemmeno cosa stiamo facendo col paziente.

Infatti in Italia non si è ancora diffusa una psicologia scientifica e nessuno controlla la validità e l'efficacia delle psicoterapie. Questo è stato invece fatto negli Stati Uniti dal 1993, dove attraverso ricerche scientifiche ad hoc sono stati individuati i fattori specifici delle terapie psicologiche, le assicurazioni private rimborsano le cure e i criteri di accreditamento delle scuole di formazione sono informati dall'efficacia dei trattamenti.

Ma in Italia, come è potuto accadere tutto questo?

Immaginate un paese in cui ogni farmacia vende le medicine di un solo colore (rosso, verde e blu). Esistono quindi la farmacia rossa, la farmacia verde e la farmacia blu. Inoltre tutti i farmacisti danno i farmaci senza l'obbligo di ricetta medica. Secondo voi il cittadino si rivolge ancora al medico per la diagnosi? Quando sta male, va direttamente in farmacia. Ad un certo punto tutti i farmacisti diventano medici per legge e in più ai nuovi dottori viene fatto credere che se non sei farmacista non sei nessuno. In questo strano paese il cittadino, quando sta male, sta male due volte: uno per il disturbo e due perché deve capire quale colore della farmacia sia il migliore per curarlo. Il risultato è che da una parte la gente normale cerca di curarsi sempre di meno in farmacia e quella "speciale" comincia a pensare che è il colore del farmaco che può togliere il disturbo. Tutti infine restano senza diagnosi e senza cura.

Fuor di metafora, in Italia esistono le scuole di psicoterapia per orientamento distribuite in innumerevoli sedi. Gli orientamenti sono infiniti, come i colori dell'arcobaleno e qui ne indichiamo alcuni: gestaltico, gruppo analitico, cognitivo-comportamentale, costruttivista, corporeo bioenergetico, integrato, ipnotico, junghiano, psicoanalitico, psicodrammatico, sistemico-relazionale, brevi, transazionale, umanistico.

Nel 1989 una legge ha regolarizzato tutti gli psicoterapeuti, facendoli diventare psicologi. Ovvero 10.000 persone hanno ottenuto lo status di professionisti, senza alcuna formazione scientifica universitaria in psicologia. Attualmente sono gli stessi che si trovano nei posti di dirigenza sia nel pubblico che nel privato e che discutono le politiche sanitarie con i medici riguardo alla psicologia (sic!). Questo condono mascherato, ha legittimato la psicoterapia per orientamento, allontanando da una parte la gente dalla cura e dall'altra creando "gente speciale" che crede alla psicoterapia come ad una fede. E la fede richiede sacrifici, come ad esempio una bella analisi personale di dieci anni. Sembra che il 50% dei trattamenti dei maestri terapeuti, i cosiddetti didatti, siano per la formazione degli allievi. Sono aziende che fondano la propria esistenza vendendo la metà dei propri prodotti in famiglia.

Che importa delle persone che senza una diagnosi continuano a stare male e non ne vogliono sapere di pillole colorate? Ma agli psicoterapeuti non viene il dubbio che una psicoterapia per orientamento sia la causa del ristretto mercato dei propri clienti. L'offerta professionale dei medici è in larghissima misura validata nelle proprie conoscenze scientifiche, mentre gli psicoterapeuti hanno preferito rinunciare a tale prova, in virtù di una presunta diversità. Che importa se i medici non vogliono avere a che fare con "professionisti" che se la scrivono e se la cantano?

Come è noto chi crede non ha bisogno di prove, ma forse è meno noto che ogni tipo di cura per poter essere valida, deve rispondere a due requisiti:

  1. essere basata su una buona teoria
  2. essere sostenuta dai fatti

Ma nel paese delle "farmacie di colore" a nessuno interessa curare, soprattutto ai farmacisti a cui le verifiche empiriche non sono mai piaciute. Alcuni infatti sostengono che loro non si occupano dei sintomi, perché le loro pillole portano alla conoscenza interiore (le pillole rosse). Altri invece in virtù delle teorie cibernetiche, sostengono che per curare una persona, è necessario che tutta la famiglia vada dal farmacista (le pillole verdi). Infine i più ortodossi invitano ad assumere una pillola ogni tre giorni per dieci anni di fila adagiati sul lettino del farmacista (le pillole blu), che una volta al mese prende la stessa pillola anche col supervisore: lui però per tutta la vita.

Alla fine la psicoterapia per orientamento ha creato un mercato artificiale, in cui c'è chi è convinto che è il colore delle pillole che cura. Nessuna farmacia fa una vera concorrenza alle altre, perché fanno cartello attraverso la metafora degli orientamenti. Si lanciano pseudo accuse di scientismo o di fideismo, ma alla fine pranzano alla stessa tavola: la formazione e la supervisione. Divide et impera.

Per i pazienti veri c'è quindi un vero problema di tutela della salute, minacciata da una parte dal rifiuto della cura (p.e. sette anni per le depressioni prima di cercare una diagnosi) e dall'altra da una offerta di farmacisti autorizzati, ma che forniscono pillole di non provata sperimentazione clinica. Ancora oggi fare diagnosi per molti professionisti è un comportamento raro, che non è utile alla cura ed addirittura da alcuni sostenuto come non necessario, in quanto nella "loro terapia" non si occupano dei sintomi!

In questo scenario nessuno sa che esiste una scienza che si occupa della mente e del comportamento che si chiama psicologia e attraverso la diagnosi e la cura può portare il paziente alla remissione dei sintomi, anche attraverso la terapia psicologica, ma non solo visto che gli strumenti e gli ambiti di intervento soprattutto, sono tanti quanto quelli della medicina.

E' il codice deontologico degli psicologi italiani che mette in stato di mora gli psicoterapeuti, in quanto prescrive di indicare le fonti e i riferimenti scientifici delle proprie metodologie e impone di non suscitare aspettative infondate nel cliente (articolo 5).

Se alla vostra prossima richiesta di aiuto per risolvere un problema, vi offrono al posto della diagnosi una pillola colorata, sappiate che quello psicoterapeuta non toglie il disturbo, fino a prova contraria.

Le pillole colorate che si trovano in farmacia, ovvero fuor di metafora i farmaci, sono in commercio solo perché hanno risposto positivamente ai controlli di efficacia e di validità e nessuno le compera per il loro colore, bensì per il principio attivo.

Per concludere è un diritto del cittadino pretendere da uno psicologo lo stesso trattamento che chiunque ottiene da un medico:

  • una presa in carico globale
  • un percorso di valutazione accurato
  • una diagnosi dettagliata e per iscritto
  • un progetto di intervento (obiettivi, indici di outcome)
  • le evidenze scientifiche a sostegno del trattamento
  • il trattamento (quale, perché, durata, costi, contratto)
  • il controllo sugli esiti dell'intervento
  • la condizione di fine trattamento

Il cittadino può cercare i professionisti psicologi che seguono tali regole e hanno aderito alla Carta dei Diritti del Consumatore:

  • collegandosi al sito dell' Ordine Nazionale degli Psicologi
  • scegliendo il link ALBO NAZIONALE
  • selezionando l'opzione "Carta dei Diritti del Consumatore"
  • è possibile fare ricerca per singola regione
  • è possibile anche fare ricerca per singolo nominativo

 

Team
 
DUE PIU' DUE FA PIU' DI QUATTRO
 

CLINICI

DR. CASSANELLI

DR. TOSTI

PROFESSIONI

CHI E' LO PSICOLOGO

CHI E' IL NEUROPSICOLOGO

CHI E ' IL MEDICO

CHI E' IL NEUROPSICHIATRA INFANTILE
 

TUTELA

ESERCIZIO ABUSIVO
USURPAZIONE DI TITOLO
FINO A PROVA CONTRARIA
 

 

Centro Privato di Neuropsicologia Clinica | Centro Diagnostico | Centro di Riabilitazione | Neuropsichiatra Infantile Modena | Psicologo Modena | Neuropsicologo Modena | Logopedia Modena | Psicomotricità Modena | Valutazione | Diagnosi | Riabilitazione | Neuropsichiatra Infantile Parma | Psicologo Parma | Neuropsicologo Parma | Logopedia Parma | Psicomotricità Parma | Bambino | Adulto | Anziano | Neuropsichiatra Infantile Reggio Emilia | Psicologo Reggio Emilia | Neuropsicologo Reggio Emilia | Logopedia Reggio Emilia | Psicomotricità Reggio Emilia| Dr. Gianni Cassanelli | Dr. Debora Tosti | adhd | afasia | agnosia | amnesia | anossia cerebrale | aprassia | autismo | balbuzie | cerebrolesione acquisita | certificato per l'integrazione scolastica | ddai | deficit acquisiti | deficit di apprendimento | deficit evolutivi | demenza di Alzheimer | demenza fronto temporale | diagnosi funzionale | diagnosi neuropsicologica | difficoltà di apprendimento | disabilità intellettive | disattenzione | discalculia | dislessia evolutiva | disortografia | disturbi cognitivi | disturbi da cerebrolesione | disturbi d'ansia | disturbi del comportamento | disturbi dell'apprendimento | disturbi di personalità | disturbo attenzione | disturbo da comportamento dirompente | disturbo del calcolo | disturbo del linguaggio | disturbo della attenzione | disturbo della lettura | disturbo della memoria | disturbo della scrittura | disturbo specifico dell'apprendimento | fobia scolare | funzioni esecutive | grave cerebrolesione acquisita | ictus cerebrale | iperattività | legge 104 | legge 170 | psicoterapia evidence-based | riabilitazione dislessia | riabilitazione neuropsicologica | ritardo mentale | screening cognitivo | sindrome di Asperger | sindrome di down | sindrome di Williams | sindrome genetica | specialista in neuropsichiatria infantile | specialista in neuropsicologia | test cognitivi | test neuropsicologici | trattamenti evidence-based | trauma cranico | valutazione cognitiva | valutazione computerizzata | valutazione funzionamento adattivo | valutazione intelligenza | valutazione neuropsicologica |

© 2013-2014 Tutti i diritti riservati