La
scelta degli utenti di avvalersi di un servizio privato, come si desume
dall'esperienza registrata, è basata sulla necessità di ovviare a varie
criticità nella fornitura del servizio pubblico.
Viene, riferita
infatti, ad esempio la presenza di lunghe liste di attesa, tempi dilatati
di valutazione, operatori parasanitari non qualificati che somministrano
test, restituzione dei referti dopo parecchie settimane.
Arrivare
alla decisione di rivolgersi ad un professionista clinico, per un accertamento
è già un processo di cura. Infatti ci sono patologie in cui il soggetto
pur essendo consapevole del suo mal funzionamento sociale, non è ancora
giunto alla decisione di rivolgersi ad un clinico. In questi casi il
colloquio motivazionale riveste una cruciale importanza, nel portare
il soggetto verso la scelta del cercare la cura.
Non è quindi
deontologicamente accettabile mettere in uno stato di attesa, un soggetto
che già ha iniziato un percorso di responsabilità verso sè stesso o
i suoi cari, rivolgendosi ai servizi sanitari pubblici o privati che
siano.
E' quindi
importante che il cittadino pretenda una presa in carico entro tempi
definiti.
Accettereste
di guidare la vostra auto, dopo che il meccanico vi ha dato un appuntamento
a tre mesi dalla segnalazione?
Gli effetti di tale malpractice
sono:
- Indebolire la motivazione del paziente
- favorire attribuzioni volontaristiche del disagio
- sviluppo di senso di impotenza e passività verso le cure