Fare
qualcosa con personale non qualificato
Per esperienza
professionale riscontro che molti pazienti, per essere aiutati nelle
difficoltà funzionali conseguenti ad una disfunzione o ad un deficit
neuropsicologico, si rivolgono direttamente a personale di varia formazione.
Questo personale
si qualifica spesso come esperto, in presenza di patologie non ancora
diagnosticate. Spesso la primaria fonte di invio non è clinica, attraverso
il passaparola, in assenza quindi di una supervisione del caso e di
una necessario inquadrameto di diagnosi.
Se gli operatori
indicati non hanno una formazione specifica in psicologia cognitiva,
non hanno le competenze per poter trattare gli eventuali deficit.
Così accade
che un adulto sia seguito per anni da qualcuno tanto per fare qualcosa.
Oppure spesso viene riferito da genitori che per alcuni anni qualcuno
ha aiutato i loro figli a fare i compiti oppure ha svolto esercizi di
stimolazione di quella abilità in cui il bambino deficitava, inutili
e dannosi ad esempio in presenza di dislessia.
Gli effetti
di tali malpractice sono:
- Riduzione dell'autonomia del paziente
- Scarsa aderenza alle
linee guida per il trattamento
- Aumento del carico
di impegno da parte delle famiglie
- Riduzione dell'ansia
delle famiglie per posticipo della diagnosi